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Il nome De Vogüé è legato alla Borgogna sin dal 1766 quando il nome della famiglia appare per la prima volta sui registri nobiliari dell'epoca; da allora ben dieci generazioni si sono succedute nella conduzione del Domaine De Vogüé. Attualmente la gestione è affidata all'enologo François Millet, ad Eric Bourgogne, responsabile per i vigneti, e Jean-Luc Pépin, addetto alla parte commerciale. Il patrimonio vinicolo è composto da 12.40 ettari, tutti localizzati nel Comune di Chambolle-Musigny; le piante sono molto vecchie, ad eccezione dei filari di Chardonnay piantati nel Grand Cru Musigny che hanno "solamente" 30 anni. In vigna i terreni sono arati regolarmente, sono banditi i trattamenti sistematici ed i concimi chimici; se ritenuto necessario, in particolari annate, si effettua la vendange verte. Per scelta, il Domaine Comte Georges De Vogüé, è tra i primi produttori di tutta Chambolle-Musigny a vendemmiare, il motivo è la ricerca dell'eleganza e della freschezza. In cantina le operazioni di vinificazione, condotte da François Millet, prevedono uve completamente diraspate e fermentate in contenitori di legno, quest'ultima attivata da soli lieviti indigeni. Le temperature sono controllate, senza mai eccedere i 34°, i pigeagè vengono effettuati regolarmente ma solamente in discrete quantità: François Millet ritiene infatti che tale operazione eccessivamente ripetuta è mal digerita dai vini di Chambolle-Musigny. Dopo operazioni di fermentazione i vini vengono affinati legni di Allier, nuovi al 15% per i Village, al 25% per i Premier Cru e al 35-40% per i Grand Cru. Effettuata la malolattica i vini riposano per 18 mesi. I vini sono di estrema eleganza e finezza, capace di evolvere come pochi e diventare sensuali e seducenti.